Introduzione β Dal passato glorioso al presente difficile
LβAC Milan rappresenta una delle societΓ calcistiche piΓΉ vincenti e iconiche della storia del calcio mondiale. Fondata nel 1899, la squadra rossonera ha costruito una tradizione fatta di successi internazionali, grandi campioni e momenti leggendari che hanno segnato intere generazioni. Tuttavia, se i decenni precedenti al 2010 hanno visto il club dominare in Italia e in Europa, il periodo compreso tra il 2015 e il 2025 racconta una storia ben diversa: una parabola discendente caratterizzata da errori gestionali, fallimenti sportivi, instabilitΓ economica e una progressiva perdita dβidentitΓ .

Questo articolo intende analizzare in profonditΓ i motivi del declino rossonero negli ultimi dieci anni, confrontandoli con lβepoca dβoro del club, per poi proiettarsi verso il futuro e comprendere quali strategie possano riportare il Milan a competere stabilmente ai massimi livelli.
AC Milan nellβepoca dβoro (1989β2007)

I grandi successi europei
Tra la fine degli anni β80 e lβinizio del nuovo millennio, il Milan Γ¨ stato sinonimo di eccellenza assoluta. Guidato da allenatori leggendari come Arrigo Sacchi e Carlo Ancelotti, il club ha vinto numerose Champions League, affermandosi come modello calcistico in Europa.
- 1989: Coppa dei Campioni con un calcio totale e rivoluzionario.
- 1990: Riconferma in Europa, consolidando il dominio rossonero.
- 1994: Vittoria schiacciante contro il Barcellona di Cruijff (4-0), considerata una delle partite piΓΉ perfette della storia.
- 2003 e 2007: Le Champions dellβera Ancelotti, con protagonisti come Maldini, KakΓ‘, Shevchenko e Pirlo.
I campioni che hanno fatto la storia
LβAC Milan di quellβepoca non era solo una squadra vincente, ma una collezione di fuoriclasse:
- Franco Baresi e Paolo Maldini, simboli della difesa rossonera.
- Marco van Basten, Ruud Gullit e Frank Rijkaard, il trio olandese che cambiΓ² la storia.
- In seguito, stelle come KakΓ‘, Shevchenko, Pirlo, Seedorf, Nesta e Inzaghi.
Questi campioni non solo garantivano vittorie, ma contribuivano a creare unβidentitΓ fortissima, riconosciuta e temuta in tutto il mondo.
Il modello Berlusconi e Sacchi/Ancelotti

Il segreto del successo milanista era anche legato alla visione di Silvio Berlusconi, che investΓ¬ risorse immense trasformando il club in una potenza globale. Lβorganizzazione societaria, unita alla genialitΓ tattica di allenatori come Sacchi e Ancelotti, rese il Milan un laboratorio calcistico innovativo.
Questo passato glorioso funge da contrappunto per comprendere meglio le difficoltΓ del presente: quanto piΓΉ luminoso Γ¨ stato il passato, tanto piΓΉ doloroso appare il declino.
Gli insuccessi dal 2015 al 2025
Il declino post-2011
Dopo lβultimo Scudetto vinto nel 2011 con Massimiliano Allegri in panchina, lβAC Milan ha iniziato una fase discendente. Le cessioni di campioni come Thiago Silva e Zlatan IbrahimoviΔ al Paris Saint-Germain nel 2012 hanno rappresentato un punto di non ritorno. Senza una guida tecnica stabile e senza campioni di pari livello, il club ha perso progressivamente competitivitΓ .
Nel periodo 2015β2025, questa tendenza si Γ¨ accentuata: poche qualificazioni in Champions League, piazzamenti mediocri in campionato e unβidentitΓ di gioco spesso confusa.
Una gestione dirigenziale confusa
La cessione a investitori stranieri
Il Milan ha vissuto anni di grande incertezza societaria. La fine dellβera Berlusconi, con la cessione del club a Yonghong Li nel 2017, ha portato piΓΉ dubbi che certezze. Lβimprenditore cinese, infatti, non ha saputo garantire stabilitΓ economica, accumulando debiti e costringendo la UEFA a monitorare attentamente le finanze del club.
Il periodo cinese e le difficoltΓ finanziarie
Lβavventura cinese si Γ¨ rivelata un fallimento clamoroso: promesse di grandi investimenti non mantenute, acquisti discutibili e bilanci in rosso. Questo ha portato il Milan a essere escluso dalle competizioni europee in piΓΉ di unβoccasione, per violazioni del Fair Play Finanziario.
Lβera Elliott e la stabilizzazione economica
Nel 2018 il fondo Elliott Management ha preso il controllo del club, iniziando unβopera di risanamento. Se dal punto di vista finanziario la gestione ha portato equilibrio, dal punto di vista sportivo i risultati sono stati altalenanti. Solo lo Scudetto del 2022 ha rappresentato una parentesi luminosa in un decennio complesso.
I fallimenti sportivi stagione per stagione (2015β2025)
I mancati piazzamenti in Champions
Uno degli indicatori piΓΉ chiari del declino rossonero Γ¨ stata la difficoltΓ nel tornare stabilmente in Champions League. Dal 2014 al 2021 il Milan Γ¨ rimasto spesso fuori dalla massima competizione europea, unβassenza dolorosa per un club che ne ha vinti 7 trofei nella sua storia.
I cambi di allenatore continui
Il Milan ha bruciato allenatori in rapida successione:
- Filippo Inzaghi (2014-2015) β inesperienza e risultati deludenti.
- Sinisa Mihajlovic (2015-2016) β esonerato nonostante un progetto in costruzione.
- Cristian Brocchi (2016) β scelta transitoria, senza successo.
- Vincenzo Montella (2016-2017) β vince la Supercoppa Italiana ma non convince.
- Gennaro Gattuso (2017-2019) β cuore e grinta, ma piazzamenti insufficienti.
- Marco Giampaolo (2019) β esperienza fallimentare e brevissima.
- Stefano Pioli (2019β2025) β stabilitΓ relativa, culminata con lo Scudetto 2022 ma anche con eliminazioni europee cocenti.
Il mercato tra flop e poche stelle
Il mercato Γ¨ stato uno dei talloni dβAchille principali. Alcuni esempi di flop clamorosi:
- Carlos Bacca, AndrΓ© Silva, Piatek, PaquetΓ‘: acquisti costosi che non hanno rispettato le aspettative.
- Investimenti mal distribuiti, senza una vera strategia a lungo termine.
- Poche eccezioni positive come Donnarumma, LeΓ£o, Theo Hernandez e Tonali (poi ceduto).
Mercato e trasferimenti: piΓΉ errori che successi
La politica dei trasferimenti post-Berlusconi
Dopo la fine dellβera Berlusconi, il Milan ha perso la capacitΓ di attrarre campioni di livello mondiale. Mentre in passato arrivavano fuoriclasse come KakΓ‘, Shevchenko o Ronaldinho, nel periodo 2015β2025 il club ha spesso puntato su scommesse o giocatori di seconda fascia, senza una strategia coerente.
Il risultato? Centinaia di milioni spesi, pochi risultati concreti e numerosi flop.
I grandi flop di mercato
AndrΓ© Silva e i 38 milioni βbruciatiβ
Nel 2017 il Milan spese una cifra enorme per il giovane attaccante portoghese AndrΓ© Silva. Le aspettative erano altissime, ma il rendimento fu disastroso: pochi gol e un immediato prestito allβestero.
Piatek: meteora da 35 milioni
Krzysztof Piatek, arrivato dal Genoa nel 2019 dopo una prima parte di stagione straordinaria, sembrava il nuovo bomber rossonero. Dopo qualche mese di gloria, il suo rendimento crollΓ², trasformandolo in un pesante flop economico.
PaquetΓ‘: il βnuovo KakΓ‘β che non ha brillato
Pagato circa 35 milioni, Lucas PaquetΓ‘ veniva considerato lβerede naturale di KakΓ‘. Tuttavia, tra pressioni e difficoltΓ di adattamento, non Γ¨ mai esploso in rossonero.
Altri acquisti deludenti
- Carlos Bacca β numeri discreti, ma mai decisivo nei momenti chiave.
- Mateo Musacchio β difensore arrivato per rinforzare la retroguardia, ma falcidiato dagli infortuni.
- Hakan ΓalhanoΔlu β talento discontinuo, esploso soltanto dopo il passaggio allβInter.
Le poche eccezioni positive
Nonostante i numerosi errori, alcuni acquisti hanno rappresentato veri colpi vincenti:
- Gianluigi Donnarumma (dal vivaio, poi venduto a zero al PSG) β uno dei migliori portieri al mondo.
- Theo Hernandez (dal Real Madrid) β diventato una delle colonne del Milan moderno.
- Rafael LeΓ£o β acquistato dal Lille, oggi simbolo della rinascita.
- Sandro Tonali β talento italiano, poi ceduto al Newcastle per esigenze di bilancio.
Questi giocatori hanno dimostrato che, con una visione chiara, il Milan puΓ² ancora individuare campioni, ma troppo spesso le scelte non sono state coerenti con un progetto di lungo termine.
Confronto con Inter, Juventus e Napoli
Mentre il Milan sprecava risorse, le rivali hanno investito meglio:
- Inter β colpi come Lukaku, Barella e Lautaro Martinez hanno rilanciato il club.
- Juventus β pur con errori, ha mantenuto la leadership in Italia fino al 2020 grazie a campioni come Cristiano Ronaldo.
- Napoli β ha costruito con intelligenza la squadra che vincerΓ lo Scudetto nel 2023, grazie a Osimhen, Kvaratskhelia e Lobotka.
Il confronto evidenzia quanto il Milan abbia pagato la mancanza di una strategia chiara: mentre le rivali costruivano cicli vincenti, i rossoneri cambiavano dirigenti, allenatori e giocatori senza continuitΓ .
Gli allenatori: instabilitΓ e mancanza di visione
Un decennio di panchine ballerine
Uno dei piΓΉ grandi problemi dellβAC Milan tra il 2015 e il 2025 Γ¨ stato il continuo avvicendamento in panchina. Mentre i grandi club europei (come il Real Madrid con Zidane o il Liverpool con Klopp) costruivano cicli lunghi con un tecnico di riferimento, il Milan ha cambiato allenatori quasi ogni stagione, impedendo la nascita di un progetto solido.
Elenco degli allenatori del Milan (2015β2025)
- Filippo Inzaghi (2014β2015)
Amato dai tifosi come leggenda rossonera, ma inesperto in panchina. Risultati deludenti e addio immediato. - Sinisa Mihajlovic (2015β2016)
ArrivΓ² con la promessa di dare grinta, ma fu esonerato prima della fine della stagione. - Cristian Brocchi (2016)
Promosso dalla Primavera, scelta transitoria che non diede risultati. - Vincenzo Montella (2016β2017)
PortΓ² la Supercoppa Italiana contro la Juventus, ma in campionato la squadra non decollΓ². - Gennaro Gattuso (2017β2019)
Uomo di cuore e simbolo rossonero. RiportΓ² entusiasmo, ma mancΓ² la qualificazione in Champions. - Marco Giampaolo (2019)
Una delle esperienze piΓΉ fallimentari: durΓ² pochissimi mesi a causa di risultati pessimi. - Stefano Pioli (2019β2025)
Scelto inizialmente come βtraghettatoreβ, riuscΓ¬ a dare stabilitΓ .- Punti positivi: lo Scudetto del 2022, il ritorno in Champions dopo anni di assenza.
- Punti negativi: eliminazioni pesanti in Europa e difficoltΓ a mantenere continuitΓ .
Conseguenze della mancanza di continuitΓ
- Assenza di identitΓ tattica β Ogni allenatore portava una filosofia diversa, creando confusione nei giocatori.
- Sfiducia della rosa β I continui cambi riducevano la stabilitΓ psicologica della squadra.
- Mercato incoerente β Gli acquisti erano spesso dettati dalle richieste del tecnico di turno, senza una visione comune.
Confronto con le rivali
- Juventus con Allegri (e per un breve periodo Sarri e Pirlo) ha mantenuto una linea chiara.
- Inter con Conte e poi Inzaghi ha costruito un ciclo vincente.
- Napoli ha avuto il coraggio di credere in Spalletti, vincendo lo Scudetto 2023.
Il Milan, invece, ha pagato la fretta e la mancanza di fiducia nei progetti a lungo termine.
Le competizioni europee: unβassenza dolorosa
Il peso della storia
Il Milan Γ¨ una delle squadre piΓΉ vincenti dβEuropa, con trionfi leggendari a livello continentale. Tuttavia, tra il 2015 e il 2025, la squadra ha faticato terribilmente a mantenere il suo status europeo.
Lβassenza prolungata dalla Champions League
Dopo la stagione 2013β2014, il Milan Γ¨ rimasto fuori dalla Champions League per sette anni consecutivi, un record negativo per la storia del club.
- Questo ha significato perdite economiche enormi (mancati introiti da diritti TV e sponsor).
- Inoltre, ha ridotto la capacitΓ di attrarre campioni di livello mondiale.
Il ritorno in Champions con Stefano Pioli nel 2021 fu un momento di rinascita, ma non bastΓ² a cancellare gli anni di buio.
Le difficoltΓ in Europa League
Neppure in Europa League il Milan ha brillato. Nonostante sulla carta fosse spesso tra le favorite, i rossoneri hanno collezionato eliminazioni premature:
- 2017β2018: eliminazione contro lβArsenal agli ottavi.
- 2018β2019: fuori giΓ ai gironi, unβumiliazione storica.
- 2019β2020: esclusione per questioni di fair play finanziario.
Champions League: tra speranze e crolli
Con il ritorno in Champions dal 2021, il Milan ha vissuto:
- 2021β2022: eliminazione ai gironi con Liverpool, AtlΓ©tico e Porto.
- 2022β2023: semifinale storica raggiunta, eliminato dallβInter (una ferita dolorosa per i tifosi).
- 2023β2024: nuovamente fuori ai gironi, segno di mancanza di continuitΓ .
Lβaltalena di risultati ha confermato che il Milan non era piΓΉ competitivo stabilmente ai massimi livelli europei.
Lβombra delle rivali italiane
- Inter ha raggiunto la finale di Champions nel 2023.
- Juventus ha disputato due finali (2015 e 2017).
- Napoli ha toccato i quarti nel 2023, costruendo una nuova credibilitΓ internazionale.
Il Milan, invece, ha vissuto troppi anni da comparsa.
PerchΓ© il Milan ha faticato in Europa?
- Mancanza di rosa allβaltezza β poche alternative rispetto alle big europee.
- Scelte tattiche conservative β spesso la squadra Γ¨ stata troppo timorosa nei grandi match.
- Limiti economici β impossibilitΓ di competere con club come Manchester City, PSG o Real Madrid.
I tifosi e la societΓ : disillusione e contestazioni
Lβanima del Milan: la tifoseria rossonera
Il Milan vanta una delle tifoserie piΓΉ appassionate dβItalia e del mondo. La Curva Sud di San Siro Γ¨ storicamente il cuore pulsante del tifo rossonero, capace di sostenere la squadra nei momenti di gloria e di criticarla duramente nei periodi di crisi.
Tra il 2015 e il 2025, la Curva ha vissuto una vera e propria montagna russa di emozioni: dalla frustrazione per i fallimenti, fino allβentusiasmo ritrovato con lo Scudetto del 2022.
Contestazioni e delusioni
Durante gli anni piΓΉ bui (2015β2019), i tifosi hanno piΓΉ volte contestato:
- La dirigenza: accusata di mancanza di chiarezza e di strategie a lungo termine.
- I giocatori: ritenuti privi della grinta necessaria per onorare la maglia.
- Gli allenatori: cambiati troppo in fretta, senza fiducia e senza continuitΓ .
Le proteste allo stadio e fuori da Milanello hanno dimostrato la rabbia di una tifoseria che non si rassegnava al declino.
Il rapporto con la societΓ
Il Milan ha attraversato momenti difficili anche a livello societario:
- La fine dellβera Berlusconi (2017): un trauma per molti tifosi, che vedevano in Silvio Berlusconi il simbolo della grandezza rossonera.
- La gestione cinese di Yonghong Li (2017β2018): caratterizzata da promesse mancate e gravi difficoltΓ economiche.
- Il passaggio al fondo Elliott (2018): piΓΉ stabilitΓ , ma una gestione vista come troppo βaziendalistaβ.
- Lβarrivo di RedBird Capital (2022): nuova speranza di una crescita sostenibile, ma ancora con molti dubbi sulla competitivitΓ futura.
I tifosi come forza trainante
Nonostante le difficoltΓ , i tifosi del Milan hanno continuato a riempire San Siro:
- Lo stadio ha mantenuto una delle medie spettatori piΓΉ alte dβEuropa.
- Lβatmosfera nelle grandi notti europee ha dimostrato che la passione non Γ¨ mai morta.
Dal malcontento alla speranza
Il punto di svolta Γ¨ stato lo Scudetto del 2022:
- Dopo 11 anni di attesa, i tifosi hanno invaso Milano per celebrare il ritorno al tricolore.
- Quellβanno ha riacceso lβorgoglio rossonero e dimostrato che il Milan puΓ² ancora vincere.
Tuttavia, le stagioni successive hanno riportato dubbi e contestazioni, segno che la tifoseria resta vigile e critica verso la dirigenza.
Il futuro dellβAC Milan: speranze, strategie e rischi
Un club alla ricerca di identitΓ
Dopo un decennio di alti e bassi (2015β2025), il Milan si trova davanti a un bivio storico:
- Restare una squadra in bilico tra successi sporadici e delusioni.
- Oppure ritrovare una continuitΓ vincente degna della sua storia.
Il futuro dipenderΓ da scelte chiare a livello tecnico, economico e strategico.
Il progetto stadio: una chiave di rilancio
Uno dei temi centrali Γ¨ il nuovo stadio.
- San Siro Γ¨ mitico, ma obsoleto in termini di ricavi moderni.
- Il Milan, insieme allβInter, valuta da anni la costruzione di un impianto di proprietΓ .
- Con RedBird Capital, il progetto sembra piΓΉ vicino che mai: uno stadio moderno garantirebbe piΓΉ entrate e maggiore competitivitΓ internazionale.
Il mercato e la politica dei giovani
Il Milan del futuro dovrΓ trovare equilibrio tra:
- Investire nei giovani talenti (come fatto con LeΓ£o, Tonali, Theo HernΓ‘ndez).
- Trattenere i campioni evitando cessioni dolorose.
- Integrare innesti di esperienza per alzare il livello nei momenti decisivi.
La sfida sarΓ non ripetere gli errori del passato, dove i mercati erano confusi e senza logica.
La questione allenatore
Il tecnico sarΓ decisivo per il futuro:
- Dopo anni di instabilitΓ , serve un progetto tecnico a lungo termine.
- La lezione del decennio Γ¨ chiara: cambiare allenatori continuamente porta solo discontinuitΓ .
- Un allenatore moderno, capace di unire tattica e gestione dei giovani, sarΓ la chiave per tornare stabilmente competitivo.
Le sfide europee
Per tornare grande, il Milan deve riacquistare credibilitΓ in Europa:
- Stabilizzarsi in Champions League.
- Puntare almeno a quarti/semifinali regolari.
- Tornare a sognare una finale entro i prossimi 5β7 anni.
Solo così il club potrà ricollegarsi alla sua leggenda.
I rischi da evitare
Il futuro del Milan non Γ¨ privo di pericoli:
- Gestione finanziaria fragile β senza equilibrio economico, il club rischia di ripetere gli errori dellβera cinese.
- Fuga dei talenti β perdere i giocatori simbolo spegnerebbe ogni ambizione.
- Competizione interna in Serie A β Inter, Juventus, Napoli e Roma non lasceranno spazi facilmente.
- Eccessiva dipendenza dagli introiti UEFA β mancare la Champions anche solo per un anno sarebbe devastante.
Le speranze dei tifosi
Nonostante le difficoltΓ , i tifosi continuano a sognare un Milan dominante come quello di Sacchi, Capello e Ancelotti.
- La passione non manca.
- Lβentusiasmo puΓ² tornare stabile con risultati concreti.
- I prossimi anni saranno decisivi per capire se il club riuscirΓ a consolidarsi ai vertici.
Conclusione
Il decennio 2015β2025 Γ¨ stato segnato da piΓΉ fallimenti che trionfi per lβAC Milan:
- Gestione instabile.
- Mercati spesso deludenti.
- Risultati europei insufficienti.
- Tifosi delusi, ma sempre presenti.
Eppure, lo Scudetto del 2022 e la semifinale di Champions del 2023 hanno dimostrato che il DNA vincente del Milan non Γ¨ morto.
Il futuro dipenderΓ dalla capacitΓ di unire soliditΓ economica, visione sportiva e continuitΓ tecnica.
Se il Milan riuscirΓ a farlo, potrΓ tornare a scrivere pagine leggendarie.
Se invece cadrΓ negli stessi errori, rischierΓ di restare un gigante del passato senza un presente allβaltezza.
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